
Il poeta de “L’Infinito” ricerca il piacere della
contemplazione della natura come unico conforto ma, inevitabilmente, investe la
vita umana, lo spazio, il tempo, la morte. Leopardi immagina nel suo pensiero
un paesaggio interiore senza confini (“interminati spazi”), silenzi di una
solitudine sconosciuta all’uomo (“sovrumani silenzi”), una pace immensa
(“profondissima quiete”), ove il cuore sembra quasi smarrirsi.
Nell’animo umano
scaturiscono dubbi, domande, perplessità, che solo il silenzio può alleviare.
Che cos’è l’amore? Da cosa scaturisce? Perché chi ama si sente pronto a
qualsiasi sacrificio, e compiere una rinuncia in suo nome è esaltante e
meraviglioso? Che cos’è l’amore che confonde le carte della vita, che sovverte
lo scorrere normale dei sentimenti, perché mette il fuoco là dove c’è
l’equilibrio e la calma, perché mette altruismo là dove c’è amore inconscio di
se stessi ed egoismo? Che cos’è la morte, il mistero più grande, che riduce il
corpo di un uomo, quel corpo così vitale, elastico, vivace, ad una massa
orrenda di liquame? Che cos’è la morte? La partenza dell’anima, dell’entità
misteriosa che governa i fili della nostra esistenza, che crede in qualche cosa
di superiore, che fa distinguere il bene e il male e fa preferire il primo
anche se il secondo potrebbe essere godimento del corpo, vendetta appagata,
odio placato?
L’infinito che oltrepassa i limiti, che scardina gli
orizzonti, che va oltre il pensiero, oltre il sentimento, grava sul capo
dell’umanità come una lieve massa che talvolta, quando si è a tu per tu con il
proprio “io”, può farsi pesantissima, mentre tutto il resto perde d’importanza
e barcolla. “Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse
perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L’animo umano si
diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca.” (Charlie
Chaplin).
Ciascuno di noi,
attraverso il palpitare, l’intuizione, la fede dell’anima, può accostarsi con
speranza e fiducia al mistero del silenzio, sicuri che, al momento della fine,
riusciremo a capire tutto. E sarà così il principio!
Monica Crimeni, IV A
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