
Quest'anno il sole non è stato dalla nostra parte, ma già dalle 8:00 cominciavamo a ritrovarci in piazza: "E ora che si fa?" "L'impianto non si può montare" "La facciamo ugualmente la manifestazione?"
Alla fine ce l'abbiamo fatta, ci siamo mobilitati per trovare un piano B, e la giornata è riuscita alla grande.
Ho visto confronto, entusiasmo, interesse, partecipazione.
A volte c'è ancora qualcosa che non va, anche in questi eventi, proprio qualcosa che va contro tutto ciò per cui è nata la manifestazione.
Interessi che vanno oltre la purezza degli ideali e delle lotte studentesche, parole fuori luogo che cercano di strumentalizzare giornate come queste basate sulla condivisione e sulla collettività.
Ma quando, dopo l'assemblea, nonché il momento indubbiamente più importante della giornata, mi sono seduta cinque minuti a godermi una canzone del concerto finale, con accanto alcune delle persone che hanno dato anima e corpo per questa manifestazione, tutto è ritornato in armonia con il circostante, ogni cosa al suo posto, mi sono sentita bene per ciò a cui è stato dato vita.
In quel momento, quel semplice concerto, una voce e una chitarra acustica, dopo un'assemblea, sono stati un vero e proprio momento di aggregazione, e pensandoci bene, col senno di poi, il concerto ha avuto quasi la stessa importanza dell'assemblea: due elementi complementari, perchè le parole dette in assemblea rischiano di diventare "solo parole" quando poi, il momento in cui sei al centro dell'attenzione termina, e tocca essere, come è corretto che sia, uno studente in mezzo agli altri, seduto con gli altri, uguale agli altri, che condivide emozioni con tutti quanti, da qualsiasi scuola essi provengano, sullo stesso piano. Se ci si sottrae proprio a questo, allo stare insieme dopo il momento "formale" di confronto in assemblea, tutto muore.
E poi, la luce negli occhi di chi rimane ad aggiustare, a raccogliere le carte in un palazzetto quasi ormai vuoto mentre risuonano le note delle canzoni, di chi saluta prima di andarsene, gesto banalissimo che sembra quasi scontato.
Durante il corteo gridavamo
"cos'è questo?" "E' un atto di libertà intellettuale".
E, per chi è stato presente per la purezza degli ideali studenteschi senza ulteriori interessi, lo è stato davvero, ed è stato bellissimo.
E, per chi è stato presente per la purezza degli ideali studenteschi senza ulteriori interessi, lo è stato davvero, ed è stato bellissimo.
"Controvento, vento di
primavera" contro ogni sopruso e strumentalizzazione di
qualsiasi genere.
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