· Cosa pensa del Liceo Classico?
Prof.
Vinci: “Il liceo classico è una scuola di eccellenza perché sviluppa le
qualità logiche e affina il gusto per il senso estetico e per la ricerca del
particolare: lo consiglierei senz’altro ad ogni ragazzo!”
Prof.
Cuzzola: “Il Liceo classico è LA scuola, fatta non semplicemente per
conoscere in generale, ma per conoscere la radice del tutto; la modernità si
basa sulla radice e dunque sul Classico!”
· Allora a cosa è dovuto, secondo lei, il
calo delle iscrizioni alla nostra scuola?
Prof
Vinci: “Al fatto che la società si sia evoluta a un livello tecnologico
superiore, e siccome i ragazzi di oggi sono più portati alla tecnologia ed alla
praticità le materie umanistiche li attraggono di meno”
Prof
Cuzzola: “Credo che il Liceo classico non sia più di moda; quando ero
ragazzo io per esempio andava di moda la Ragioneria, perché uscendo da quella
scuola vi erano molti sbocchi nel campo lavorativo; ma forse è meglio, le mode
sono destinate a tramontare, il Liceo classico no.”
· Secondo lei, quali sono i punti di forza
e di debolezza dell’Istituto “Vincenzo Gerace”?
Prof
Vinci: “Questa è un’ottima scuola, ma sui punti di debolezza preferirei non
parlare, no comment!”
Prof
Cuzzola: “I principali punti di forza di questa scuola sono la sua storia
(70 anni non sono pochi) e la tradizione; abbiamo inoltre un corpo docenti
eccellente.
I punti di debolezza sono costituiti prima di tutto dal fatto che la
Preside ed il Segretario si ritrovino in più scuole, ma questo non dipende da
loro, bensì dalla famigerata legge 107, la cosiddetta “Buona Scuola”. Sarebbe
anche molto importante iniziare ad aprirsi alle altre scuole del territorio, in
particolar modo al Liceo Artistico, che fa parte del nostro Istituto.”
· Cosa l’ha spinta a diventare insegnante?
Prof
Vinci: “L’ho fatto soprattutto perché mi piace e credo che questo mestiere
sia una missione, ovviamente se viene fatto con passione. Credo inoltre che sia
bellissimo perché permette di stare a contatto con i ragazzi e avviene uno
scambio di idee e di pensiero tra gli alunni e gli insegnanti”
Prof
Cuzzola: “Innanzitutto per me il mestiere dell’insegnante è il lavoro più
bello del mondo e non lo cambierei con niente, lo farei anche gratis. Però io
sono diventato insegnante casualmente: avrei voluto fare il giornalista, in
particolare l’inviato di guerra, poi però ho scoperto che il mio vero sogno era
quello di rimanere in Calabria. Infatti in questa mia terra esistono molte
piaghe che mi spingono a impegnarmi, tra cui la ‘Ndrangheta. Questa è secondo
me una deformazione della società, figlia del capitale; la criminalità ti fa
credere che potere e denaro siano tutto, ma in realtà è un inganno come il
Palazzo di Atlante nell’Orlando Furioso dell’Ariosto: qui vengono attirati e in
seguito imprigionati i migliori paladini, d’altronde la mafia propone solo due
strade: quella che porta in prigione e quella che porta nella tomba.”
· Quale materia preferiva da giovane?
Prof
Vinci: “Sicuramente le mie materie preferite erano quelle che ora insegno,
ossia le materie classiche, ci sono sempre stata appassionata”
Prof
Cuzzola: “Non c’era una materia preferita, studiavo solo storia ed
italiano!”
· Quanto è importante nel suo metodo il rapporto
tra alunni ed insegnanti? Ha mai sentito la necessità di cambiare il suo metodo
nel corso degli anni?
Prof
Vinci: “Il rapporto con gli alunni è fondamentale e proprio questo è uno
degli elementi che più è cambiato da quando frequentavo la scuola io ed oggi.
Io vedo gli alunni come dei figli, anche se non sempre capiscono il lavoro
dell’insegnante; mi piacerebbe instaurare un rapporto intimo e sincero, basato
sulla lealtà e sulla correttezza.
Nel corso dei miei 22 anni di insegnamento ho sentito più volte la
necessità di cambiare il mio metodo, infatti il nostro lavoro è in continua
evoluzione ed il metodo cambia da classe in classe, in base al tipo di ragazzi
che ci si trova davanti.”
Prof
Cuzzola: “La scuole senza ragazzi non esisterebbe. Riunioni, scrutini, ecc.
ecc. secondo me non costituiscono la scuola, ma sono delle pratiche
burocratiche. Il rapporto con gli alunni deve rendere l’ambiente scolastico più
gradevole ai ragazzi.
Cambiare metodo è fondamentale, perché spiegare Dante nel 2007 non è
come spiegarlo nel 2015: bisogna seguire la contemporaneità, perché i ragazzi
cambiano modo di pensare di anno in anno. Importante è per esempio fare un
confronto tra musica e testi antichi: i temi che ritroviamo in numerose canzoni
rock e nelle opere greche o latine sono molto simili; rimanendo nei confini
italiani non posso che consigliare l’ascolto di De Andrè, un poeta che ci ha
lasciato testi molto contemporanei, Beppe Voltarelli e Brunori SAS, due artisti
calabresi, Samuele Bersani ed infine Caparezza.
· Ultima domanda: cosa si aspetta da questo
giornalino?
Prof
Vinci: “Credo che sia un’ottima idea, un bel progetto portato avanti da voi
ragazzi”
Prof
Cuzzola: “Il giornalino è un’esperienza molto positiva, soprattutto
considerando che è nata da voi ragazzi e non è stata imposta dalla scuola,
inoltre oggi siete avvantaggiati dal fatto di poterlo diffondere online”.
Simone Massara , Alessandro Prudente, Nicola Luvarà, Lorenzo Politanò
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