martedì 2 febbraio 2016

Inferno a Parigi: almeno 129 morti

L'Isis colpisce ancora nella capitale della Francia con sei attentati in serie. Il terrore si diffonde in tutta Europa.
Nella sera del 13 novembre 2015, una nuova offensiva terroristica ha colpito il cuore della Francia, la seconda in meno di un anno dopo l'attentato alla sede del giornale satirico "Charle Hebdo".
I terroristi, in effetti, partendo dal decimo e undicesimo arrondissement, luoghi molto frequentati nei fine settimana parigini, per poi scendere fino ai quartieri limitrofi, hanno messo in atto una serie di attentati in sei posti diversi, causando almeno 129 morti, 192 feriti, di cui circa 99 in gravi condizioni. Fra gli attacchi è doveroso ricordare quello allo Stade de France dove, durante l'amichevole Francia-Germania, sono state udite, provenienti dall'esterno, tre forti esplosioni che, secondo numerose fonti, sono state provocate da kamikaze. Quasi contemporaneamente, alla sala concerti Bataclan (una struttura nella parte est di Parigi) dove si erano riunite circa 1500 persone per assistere al concerto del gruppo rock americano "Eagles of Death", uomini vestiti di nero hanno fatto irruzione e hanno cominciato a sparare sul pubblico, in seguito, gli stessi uomini, hanno preso in ostaggio centinaia di ragazzi, dando il via ad una vera e propria esecuzione con un bilancio di almeno 89 morti.
La sera stessa il presidente Francois Hollande ha riunito il Consiglio dei Ministri all'Eliseo dichiarando lo stato d'emergenza con l'ordine di aumentare le misure di sicurezza alle frontiere, oltre alla mobilitazione di 1500 militari nelle strade delle capitale.
I gesti simbolici legati all’attacco di Parigi sono ovviamente molti: fiaccolate, riunioni in piazza e hashtag non sono che alcune delle iniziative attivate in tutto il mondo. Tra queste sarà difficile dimenticare la decisione di spegnere la Tour Eiffel già nel corso della serata di venerdì. Il gesto ha ispirato molte altre città, tra cui Roma dove sono rimasti al buio il Colosseo e Fontana di Trevi, che hanno spento per qualche minuto i loro monumenti. Altrove, invece, si è pensato di dare nuova luce ai colori della bandiera francese che hanno illuminato, tra gli altri, la Porta di Brandeburgo a Berlino, lo SkyTree a Tokio e il Burj Khalifa a Dubai.
La Francia rimane dunque il bersaglio principale dell'Isis: esso ha ufficialmente dichiarato che gli attentati di Parigi sono una risposta alla campagna di guerra e mediatica della Francia contro i combattimenti dell'Isis in Siria e per gli insulti rivolti al profeta Maometto.
Dopo le atrocità parigine, il terrore si è diffuso in tutto il mondo e specialmente in Europa: in Italia le norme di sicurezza sono state innalzate ai massimi livelli e sono previsti piani in caso di allarme rosso ed emergenza.
Nessun Paese, quindi, può considerarsi al sicuro finchè le minacce terroristiche continueranno a persistere.
 Ilenia Ocello, Vicky Iaria

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