L'Isis colpisce ancora nella capitale della Francia con
sei attentati in serie. Il terrore si diffonde in tutta Europa.
Nella sera del 13 novembre 2015, una nuova offensiva
terroristica ha colpito il cuore della Francia, la seconda in meno di un anno
dopo l'attentato alla sede del giornale satirico "Charle Hebdo".
I terroristi, in effetti, partendo dal decimo e
undicesimo arrondissement, luoghi molto frequentati nei fine settimana
parigini, per poi scendere fino ai quartieri limitrofi, hanno messo in atto una
serie di attentati in sei posti diversi, causando almeno 129 morti, 192 feriti,
di cui circa 99 in gravi condizioni. Fra gli attacchi è doveroso ricordare
quello allo Stade de France dove, durante l'amichevole Francia-Germania, sono
state udite, provenienti dall'esterno, tre forti esplosioni che, secondo
numerose fonti, sono state provocate da kamikaze. Quasi contemporaneamente,
alla sala concerti Bataclan (una struttura nella parte est di Parigi) dove si
erano riunite circa 1500 persone per assistere al concerto del gruppo rock
americano "Eagles of Death", uomini vestiti di nero hanno fatto
irruzione e hanno cominciato a sparare sul pubblico, in seguito, gli stessi
uomini, hanno preso in ostaggio centinaia di ragazzi, dando il via ad una vera
e propria esecuzione con un bilancio di almeno 89 morti.
La sera stessa il presidente Francois Hollande ha riunito
il Consiglio dei Ministri all'Eliseo dichiarando lo stato d'emergenza con
l'ordine di aumentare le misure di sicurezza alle frontiere, oltre alla
mobilitazione di 1500 militari nelle strade delle capitale.
I gesti simbolici legati all’attacco di
Parigi sono ovviamente molti: fiaccolate, riunioni in piazza e hashtag non sono
che alcune delle iniziative attivate in tutto il mondo. Tra queste sarà
difficile dimenticare la decisione di spegnere la Tour Eiffel già nel corso
della serata di venerdì. Il gesto ha ispirato molte altre città, tra cui Roma
dove sono rimasti al buio il Colosseo e Fontana di Trevi, che hanno spento per
qualche minuto i loro monumenti. Altrove, invece, si è pensato di dare nuova
luce ai colori della bandiera francese che hanno illuminato, tra gli altri, la
Porta di Brandeburgo a Berlino, lo SkyTree a Tokio e il Burj Khalifa a Dubai.
La Francia rimane dunque il bersaglio principale
dell'Isis: esso ha ufficialmente dichiarato che gli attentati di Parigi sono
una risposta alla campagna di guerra e mediatica della Francia contro i
combattimenti dell'Isis in Siria e per gli insulti rivolti al profeta Maometto.
Dopo le atrocità parigine, il terrore si è diffuso in
tutto il mondo e specialmente in Europa: in Italia le norme di sicurezza sono
state innalzate ai massimi livelli e sono previsti piani in caso di allarme
rosso ed emergenza.
Nessun Paese, quindi, può considerarsi al sicuro finchè
le minacce terroristiche continueranno a persistere.
Ilenia Ocello, Vicky Iaria
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