domenica 21 febbraio 2016

Il Giubileo al tempo dell'ISIS: un Anno Santo “straordinario” per molti versi

Passato ormai molto dall'inizio dell'anno giubilare, non si è riscontrata ancora alcuna minaccia compiuta, eccezion fatta per il già risaputo intento del Califfato di 'ardere Roma', che inquieta non poco tutta la comunità internazionale. Si presenta davanti agli occhi dei pellegrini un'Urbe diversa da quella che siamo abituati ad amare; una Piazza San Pietro e un Colosseo costantemente sorvegliati sono solo due esempi di un quadro cittadino insolito e angosciante, che comunque non scoraggia i fedeli, i quali pur di adempiere alla loro sete di perdono sarebbero disposti a rendere da subito utile la loro anima re-immacolata.
Dopo appena sedici anni dall'ultimo Giubileo Papa Francesco decide di indirne uno straordinario, a causa dell'incerto e grave momento storico che, a detta sua il mondo sta attraversando dedicandolo alla Misericordia che, sempre riportando le parole del Papa deve essere concessa a tutti quelli che si presenteranno a Roma con spirito di pentimento e redenzione.
Gli attentati non fanno altro che aumentare, e la Turchia e l'Iraq non sembrano più delle realtà lontane ma hanno l'aria di essere solo il passo precedente al grande attentato finale, alle croci capovolte, all'inquietante bandiera nera che sventola minacciosa sulla Cupola di San Pietro sancendo il compimento dell'essenza dell'ISIS, e sebbene le misure adottate dall'Italia in merito al pericolo attentati sembrino fin ora funzionare da qui a qualche giorno questa frase potrebbe purtroppo non avere più alcun significato; ma si può esagerare, dicendo che chi si reca alla sede centrale del Giubileo accetta l'eventualità di non fare ritorno alla propria casa, così come Papa Francesco accetta di non celebrare la messa di fine Anno Giubilare il 20 novembre 2016, essendo egli stesso il primo bersaglio da annientare. A sedici anni dall'ultimo giubileo e a più di trenta dall'ultimo straordinario, l'unica cosa da fare è attendere e sperare che Papa Bergoglio non nasconda nulla riguardo i motivi che l'hanno spinto ad indire il XXX giubileo della storia della Chiesa Cattolica; i cinquantanni dalla chiusura del Concilio Vaticano II sarebbero la ragione della straordinarietà dell'Anno Santo, fin quando non troveranno un'altra giustificazione, un altro motivo ma allora l'ISIS avrà già vinto, sarà già passato sui corpi degli ultimi strenui difensori della Nazione, se non si affronta in tempo ed adeguatamente questa minaccia che si sta espandendo e aggravando sempre più.
Luca Commisso

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