La
donazione è un atto libero, volontario e gratuito; non è solo un gesto di
solidarietà, ma anche una forma di partecipazione alla sorte del malato. Spesso
non ci rendiamo conto di come un’azione così piccola, possa avere conseguenze
vastissime nella vita di una persona sofferente che ripone le già esigue speranze
nell’intelligenza e nello spirito di carità dei propri simili. Sì, perché noi
pensiamo che alla base del meccanismo della donazione vi sia proprio il binomio
intelligenza-carità: intendiamo più che altro la consapevolezza della portata
del gesto, la conoscenza di ciò che si sta facendo e la comprensione del
contributo. Chiaramente tutto deve essere animato da un senso di caritas, che è amore nei confronti degli
altri, benevolenza fino all’abnegazione di sé, nel monito costante di essere
tutti legati dallo stesso destino. In questo caso, poi, non si può neanche
parlare di abnegazione, in quanto viene solamente sottratto del tempo (10-15
minuti) e viene richiesto il sacrificio di rinunciare al latte mattutino
(infatti non c’è bisogno di saltare l’intera prima colazione).
Partire
da stime matematiche e dati scientifici, nonostante possa sembrare noioso, è
estremamente importante quando si sta affrontando un argomento di questo
genere.
Dunque,
cos’è il sangue? È un tessuto connettivo fluido. Quando passa nei capillari,
modifica sempre la sua composizione. Nonostante ciò i componenti presenti
restano mediamente sempre gli stessi, grazie a un attento controllo; ogni
componente infatti svolge un ruolo ben preciso. Il sangue costituisce circa il 5-8%
del peso corporeo e ha un volume diverso a seconda dell’età, del sesso e del
peso dell’individuo. In un uomo adulto il volume sanguigno è di circa 5-6
litri.
Nel
sangue si distinguono due componenti diverse che possono essere separate
tramite centrifugazione: una matrice fluida, detta plasma, e gli elementi figurati, cioè cellule o frammenti di
cellule. Gli elementi figurati sono i globuli
rossi o eritrociti, le piastrine e i
globuli bianchi o leucociti. Solo
i leucociti sono vere e proprie cellule: gli eritrociti sono cellule
anucleate e le piastrine sono frammenti cellulari. Se un campione di sangue
viene centrifugato, gli elementi figurati si depositano sul fondo della
provetta, separandosi dal plasma, che assume un colore paglierino.
Per
questo motivo vi sono vari tipi di donazione: donazione di sangue intero,
plasma (plasmaferesi), piastrine (piastrinoaferesi), donazione
multipla di emocomponenti, autotrasfusione.
Si
considera che vi sia bisogno di 40 unità di sangue l'anno
ogni 1000 persone, cioè circa 2 400 000 unità per la sola Italia.
Nel 2000 l'Italia
ha raggiunto l'autosufficienza a livello nazionale. Addirittura alcune regioni,
come l’Emilia Romagna, grazie alla radicata presenza di associazioni per la
raccolta di sangue, sono del tutto autosufficienti o dispongono di un numero di
unità di sangue maggiore rispetto alla richiesta. Si tratta di poche isole felici, in quanto la maggior parte
delle regioni italiane non riesce a provvedere autonomamente al fabbisogno.
Per
questo motivo, ogni giorno, migliaia di volontari mettono il proprio tempo a disposizione
di importanti associazioni, tra le quali ricordiamo l’Avis, fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano,
costituitasi ufficialmente come Associazione Volontari Italiani del Sangue nel
1946 e riconosciuta nel 1950 con una legge dello Stato Italiano. L’Avis è
presente sul tutto il territorio nazionale e conta di 3180 sedi comunali, il
cui solo obiettivo è salvare vite, escludendo qualsiasi fine di lucro.
Tuttavia, per far fronte alla crescente domanda di sangue, è necessario intraprendere
un percorso fondamentalmente basato su due elementi: informazione e
sensibilizzazione. Noi studenti del Liceo Classico “V. Gerace”, siamo concordi
nel ritenere che sia proprio la scuola il punto di partenza, il luogo in cui
formiamo la nostra personalità fino a diventare ciò che saremo per il resto
della nostra esistenza ed è il luogo in cui, in primis, bisogna affrontare
tematiche quali la donazione del sangue. Pertanto, siamo stati lieti di
accogliere due persone attivamente impegnate, Michelangelo Mandaglio e Maria
Martino, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Avis di Cittanova, a
testimonianza dell’eccezionale lavoro, che un’associazione dagli obiettivi
tanto nobili, si impegna a portare a termine.
La
collaborazione inizia nell’anno scolastico 2014/2015: per la prima volta gli
studenti si trovano a vivere un’esperienza tanto didascalica quanto generosa,
se si pensa che i 450 ml di sangue ai quali si sceglie di rinunciare, per
qualcun altro possono fare la differenza tra la vita e la morte. Noi crediamo
fermamente che la partecipazione attiva ad iniziative di questo genere sia
segno di una profonda umanità, oltre che dimostrazione di grande maturità, per
questo motivo abbiamo già molte altre idee in cantiere, nella speranza che
l’anno ormai passato e quelli a venire possano essere testimoni di un lungo
cammino insieme ad Avis.
Paola Galatà e Alessandra Fiorello
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