Ilaria
Mandaglio, Federica Malivindi
Crisotemi rappresenta il classico modello di donna greca. Essa infatti sottostà a quelle
che sono le regole imposte dalla madre e dal suo compagno Egisto. Un momento di
riflessione ce lo dà proprio lei nel confronto con la sorella Elettra, quando
mette in discussione l'ostinazione della sorella dicendo che quel tipo di
giustizia porta solo alla rovina. Tuttavia Crisotemi, è tutt'altro che la
depositaria del buon senso e di una vile condiscendenza verso i potenti. È
semplicemente la pudica immagine della misura. Veste gli abiti consoni al suo
stato, prende parte alla mensa e alla vita della casa, ma un sottile filo di
malinconica sapienza ne fa una nobile figura un po' segreta. Crisotemi vuole
seguire la legge del tempo, sa che esiste il tempo della forza e il tempo della
debolezza e non vuole forzarne il ritmo naturale, come invece la sorella, ma
assecondarlo sommessamente, cogliendo il momento di ogni azione là dove il
tempo, opportunamente, glielo suggerisce.
Pasqualina
Sibio
Il coro è un elemento fondamentale del teatro dell'antica Grecia. Nella rappresentazione di Elettra che abbiamo visto, il coro eseguendo passi di danza e cantando ci ha fatto immergere completamente in questa vicenda, facendoci conoscere i sentimenti contrastanti di questa ragazza determinata che non rinuncia ai propri propositi di vendetta, mossa dall'odio per Egisto e Clitemnestra. Ciò che il coro voleva trasmettere, a parer mio, era la coscienza interiore di Elettra, il suo ego. Quasi a voler esternare al pubblico i sentimenti della protagonista come se volessero vederlo partecipe di tutto ciò che Elettra prova, a volte esortando la protagonista altre volte ostacolandola.
Berto Mattia
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