“LIBERA” ha iniziato il suo
percorso nel 1995 e da 20 anni continua a camminare; essa è, come dice Don
Ciotti, il suo Presidente, la voce delle vittime innocenti, e’ il luogo dove la
memoria si intreccia con l’impegno, è un Progetto contro i racket, le
estorsioni e costituzione di parte civile nei processi, è tante cose che
significano speranza.
Il 21 marzo vengono ricordate le vittime di mafia, di tutte le
mafie, e questo giorno vien scelto non a caso ma perché rappresenta l’inizio
della primavera e a primavera tutto si rinnova. Quale giorno migliore per
ricordare, per rappresentare la voglia di rinascita di una società che non
vuole dimenticare, ma vuole che la memoria diventi un modo per realizzare,
senza violenza, un progetto di legalità e pace.
Quest’anno si è voluta scegliere
come città principale della “Giornata Della Memoria E Dell’Impegno” Messina,
sfortunatamente una delle città più influenti se si parla di mafia, come lo è
quasi tutta la Sicilia, terra dove è forte la presenza di uomini poco
virtuosi, dove sono morti uomini di valore, dove il desiderio di legalità e
giustizia sociale non sempre è riuscito
a coinvolgere tutti e dove, invece, oggi grazie ad associazioni come
Libera si rende pubblica la condivisione delle stesse speranze e degli stessi
obiettivi.
Il 21 Marzo 2016 verrà ricordato
particolarmente per il fatto che non solo Messina ha manifestato per le vie
della citta, ma anche altri luoghi in Italia, ad esempio Reggio nell’Emilia,
Torino o Napoli (città purtroppo nota per la Camorra). In tutte queste città,
nello stesso momento, sono stati elencati tutti i nomi delle circa novecento
vittime INNOCENTI, a dimostrazione della forza e della volontà che questa
associazione ha per combattere il “cancro” dello Stato.
Don Luigi Ciotti ha voluto
spiegare, nel suo solito discorso, il perché della scelta del tema “Ponti Di
Memoria” invitando tutti “a costruire ponti che allarghino l’impegno” una frase
che vuole dire a tutti di agire e di non limitarsi a combattere in un’aula
giudiziaria ma di uscire e gridare sulle strade delle nostre città la volontà d
reagire allo strapotere mafioso. Oltre Don Ciotti anche altre persone hanno
esperesso le loro opinioni di fronte a migliaia di persone, tra cui parenti e
cari delle stesse vittime, in particolare Vincenzo Agostino, padre del
poliziotto Nino Agostino ( “cacciatore di latitanti” ucciso insieme alla moglie
il 5 Agosto 1989) che dalla morte del figlio , in segno di protesta, non taglia
la barba, ormai lunghissima. Il loro intervento è un appello è un rinnovo della
richiesta di verità e di giustizia sulle morti dei propri cari.
Un elemento che ha
caratterizzato la giornata è stata la grandissima presenza di ragazzi giovani e
giovanissimi, i quali portano avanti le idee antimafie. A provare ciò abbiamo
la testimonianza di alcuni ragazzi della nostra età che hanno definito
“impensabile ma affascinante” la presenza di molti giovani oppure
indispensabile poiché è fondamentale per i giovani conoscere il passato e tutto
ciò che ha segnato negativamente la storia del bel paese per avere un futuro
migliore e per cercare di evitare altre stragi simili in futuro e anche perché
è una buona esperienza per crescere e capire.
PARTECIPARE è già un segno di rivolta,
di opposizione all’omertà, all’astensionismo, alla soggezione.
Vorrei concludere con una frase
del giudice Giovanni Falcone, una frase che dà speranza, la quale non deve
mancare in noi giovani, perché nel nostro piccolo possiamo combattere e non
dobbiamo mai allontanarci dal ricordo di tutti coloro che nella loro vita non
hanno mai avuto paura:
“La mafia è un fenomeno umano, e come tutti i
fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e una sua fine”
Alessandro Prudente, Carlo
Ventra
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