giovedì 9 giugno 2016

Giornata Nazionale contro le vittime innocenti di mafia

“LIBERA” ha iniziato il suo percorso nel 1995 e da 20 anni continua a camminare; essa è, come dice Don Ciotti, il suo Presidente, la voce delle vittime innocenti, e’ il luogo dove la memoria si intreccia con l’impegno, è un Progetto contro i racket, le estorsioni e costituzione di parte civile nei processi, è tante cose che significano speranza.
Il 21 marzo vengono ricordate le vittime di mafia, di tutte le mafie, e questo giorno vien scelto non a caso ma perché rappresenta l’inizio della primavera e a primavera tutto si rinnova. Quale giorno migliore per ricordare, per rappresentare la voglia di rinascita di una società che non vuole dimenticare, ma vuole che la memoria diventi un modo per realizzare, senza violenza, un progetto di legalità e pace.
Quest’anno si è voluta scegliere come città principale della “Giornata Della Memoria E Dell’Impegno” Messina, sfortunatamente una delle città più influenti se si parla di mafia, come lo è quasi tutta la Sicilia, terra dove è forte la presenza di uomini poco virtuosi, dove sono morti uomini di valore, dove il desiderio di legalità e giustizia sociale non sempre è riuscito  a coinvolgere tutti e dove, invece, oggi grazie ad associazioni come Libera si rende pubblica la condivisione delle stesse speranze e degli stessi obiettivi.
Il 21 Marzo 2016 verrà ricordato particolarmente per il fatto che non solo Messina ha manifestato per le vie della citta, ma anche altri luoghi in Italia, ad esempio Reggio nell’Emilia, Torino o Napoli (città purtroppo nota per la Camorra). In tutte queste città, nello stesso momento, sono stati elencati tutti i nomi delle circa novecento vittime INNOCENTI, a dimostrazione della forza e della volontà che questa associazione ha per combattere il “cancro” dello Stato.
Don Luigi Ciotti ha voluto spiegare, nel suo solito discorso, il perché della scelta del tema “Ponti Di Memoria” invitando tutti “a costruire ponti che allarghino l’impegno” una frase che vuole dire a tutti di agire e di non limitarsi a combattere in un’aula giudiziaria ma di uscire e gridare sulle strade delle nostre città la volontà d reagire allo strapotere mafioso. Oltre Don Ciotti anche altre persone hanno esperesso le loro opinioni di fronte a migliaia di persone, tra cui parenti e cari delle stesse vittime, in particolare Vincenzo Agostino, padre del poliziotto Nino Agostino ( “cacciatore di latitanti” ucciso insieme alla moglie il 5 Agosto 1989) che dalla morte del figlio , in segno di protesta, non taglia la barba, ormai lunghissima. Il loro intervento è un appello è un rinnovo della richiesta di verità e di giustizia sulle morti dei propri cari.
Un elemento che ha caratterizzato la giornata è stata la grandissima presenza di ragazzi giovani e giovanissimi, i quali portano avanti le idee antimafie. A provare ciò abbiamo la testimonianza di alcuni ragazzi della nostra età che hanno definito “impensabile ma affascinante” la presenza di molti giovani oppure indispensabile poiché è fondamentale per i giovani conoscere il passato e tutto ciò che ha segnato negativamente la storia del bel paese per avere un futuro migliore e per cercare di evitare altre stragi simili in futuro e anche perché è una buona esperienza per crescere e capire.
PARTECIPARE è già un segno di rivolta, di opposizione all’omertà, all’astensionismo, alla soggezione.
Vorrei concludere con una frase del giudice Giovanni Falcone, una frase che dà speranza, la quale non deve mancare in noi giovani, perché nel nostro piccolo possiamo combattere e non dobbiamo mai allontanarci dal ricordo di tutti coloro che nella loro vita non hanno mai avuto paura:

“La mafia è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e una sua fine”

Alessandro Prudente, Carlo Ventra

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