giovedì 9 giugno 2016

REGGIO CALABRIA: EZIO BOSSO

Nessuno. O, meglio, erano pochi in Italia a conoscere Ezio Bosso prima del 10 Febbraio. Quella sera al Festival di Sanremo è salito sul palco un artista sensazionale, eccezionale pianista e virtuoso del contrabbasso (ha suonato da giovane negli Statuto), famoso in Inghilterra per moltissime composizioni. Quella sera l’Italia ha visto un uomo che non si arrende mai, che combatte la sua malattia, la Sla, con un immenso coraggio e continua a dedicarsi intensamente alla sua passione: la musica. E quando si è messo a parlare, tutti si sono commossi per la sua forza d’animo. Dopo aver eseguito un pezzo, ha ricevuto la più grande standing ovation che ci sia stata a Sanremo e dopo quel giorno le cose sono cambiate. Il suo album “The 12th Room” è diventato in poco tempo disco d’oro, i fan sono aumentati e aumentano a vista d’occhio e ora Bosso è in giro per l’Italia e fa il tutto esaurito ovunque.  Il 17 Maggio è arrivato a Reggio Calabria per suonare al teatro “F. Cilea” nel suo unico concerto in Calabria, coinvolgendo moltissima gente. Le richieste sono state così tante che hanno dovuto aggiungere più posti. Intorno alle 21:00 Bosso è salito sul palco, salutando tutti con un sorriso smagliante. Dopo un lungo applauso, risate e una breve introduzione, inizia a suonare
“Uncontinioned, Following a Bird”, il brano eseguito a Sanremo e il più conosciuto dell’album, sotto una grande luce blu, rilassando l’atmosfera. Subito dopo il pianista ci parla di un’antica teoria, secondo la quale la vita di ogni persona è formata da dodici stanze, ed è proprio questa teoria che lo ha ispirato nella composizione del suo album, ufficialmente il primo da solista, nonostante varie composizioni e collaborazioni. Dopo “Bach Was In Another Room”, medley di sei composizioni, alcuni dei quali preludi di Bach e Chopin, è il turno dell’emozionante “Split, Postcards from Far Away (The Tea Room)” e della delicata “Emily's Room (Sweet and Bitter)”, dedicata alla poetessa Emily Dickinson, particolarmente amata dal pianista. Durante il concerto Bosso parla e scherza col pubblico, facendo sentire tutti quanti a proprio agio.                                                                                                
“È molto bello ritornare in Calabria. L’ultima volta era il 1990 e mi hanno scambiato per un austriaco”.
Dopo una breve pausa, arriva il momento più emozionante di tutto il concerto: “The 12th Room”, un altro medley composto dai tre brani del secondo cd dell’omonimo album. Tra melodie affascinanti e accordi, alternanze fra note alte e basse, virtuosismi ed elementi innovativi, Bosso dà il meglio di sé. Dopo ben quaranta minuti di puro spettacolo la standing ovation è meritatissima. E sarebbe durata molto di più se non fosse salito Ruggero Pegna, l’organizzatore della serata, per consegnargli il Ricco d’Argento, ossia il premio per il miglior live dell’anno. C’è ancora tempo per un bis, un brano composto anni fa e intitolato “Smiles For Y…”, con il quale Bosso ci invita a sorridere, perché solo così possiamo cambiare la nostra vita e quella di tutti. 


(foto di Antonio Sollazzo)


Giovanni Taverna


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