Nessuno.
O, meglio, erano pochi in Italia a conoscere Ezio Bosso prima del 10 Febbraio.
Quella sera al Festival di Sanremo è salito sul palco un artista sensazionale, eccezionale
pianista e virtuoso del contrabbasso (ha suonato da giovane negli Statuto), famoso
in Inghilterra per moltissime composizioni. Quella sera l’Italia ha visto un
uomo che non si arrende mai, che combatte la sua malattia, la Sla, con un
immenso coraggio e continua a dedicarsi intensamente alla sua passione: la
musica. E quando si è messo a parlare, tutti si sono commossi per la sua forza
d’animo. Dopo aver eseguito un pezzo, ha ricevuto la più grande standing
ovation che ci sia stata a Sanremo e dopo quel giorno le cose sono cambiate. Il
suo album “The 12th Room” è diventato in poco tempo disco d’oro, i fan sono
aumentati e aumentano a vista d’occhio e ora Bosso è in giro per l’Italia e fa
il tutto esaurito ovunque. Il 17 Maggio
è arrivato a Reggio Calabria per suonare al teatro “F. Cilea” nel suo unico
concerto in Calabria, coinvolgendo moltissima gente. Le richieste sono state
così tante che hanno dovuto aggiungere più posti. Intorno alle 21:00 Bosso è salito
sul palco, salutando tutti con un sorriso smagliante. Dopo un lungo applauso,
risate e una breve introduzione, inizia a suonare
“Uncontinioned, Following a Bird”, il brano eseguito a Sanremo e il
più conosciuto dell’album, sotto una grande luce blu, rilassando l’atmosfera. Subito
dopo il pianista ci parla di un’antica teoria, secondo la quale la vita di ogni
persona è formata da dodici stanze, ed è proprio questa teoria che lo ha
ispirato nella composizione del suo album, ufficialmente il primo da solista,
nonostante varie composizioni e collaborazioni. Dopo “Bach Was In Another Room”, medley di sei composizioni, alcuni dei
quali preludi di Bach e Chopin, è il turno dell’emozionante “Split, Postcards from Far Away (The Tea
Room)” e della delicata “Emily's Room
(Sweet and Bitter)”, dedicata alla poetessa Emily Dickinson,
particolarmente amata dal pianista. Durante il concerto Bosso parla e scherza
col pubblico, facendo sentire tutti quanti a proprio agio.
“È molto bello ritornare in
Calabria. L’ultima volta era il 1990 e mi hanno scambiato per un austriaco”.
Dopo
una breve pausa, arriva il momento più emozionante di tutto il concerto: “The 12th Room”, un altro medley composto
dai tre brani del secondo cd dell’omonimo album. Tra melodie affascinanti e
accordi, alternanze fra note alte e basse, virtuosismi ed elementi innovativi,
Bosso dà il meglio di sé. Dopo ben quaranta minuti di puro spettacolo la
standing ovation è meritatissima. E sarebbe durata molto di più se non fosse
salito Ruggero Pegna, l’organizzatore della serata, per consegnargli il Ricco d’Argento,
ossia il premio per il miglior live dell’anno. C’è ancora tempo per un bis, un
brano composto anni fa e intitolato “Smiles
For Y…”, con il quale Bosso ci invita a sorridere, perché solo così possiamo
cambiare la nostra vita e quella di tutti.
(foto di Antonio Sollazzo)
(foto di Antonio Sollazzo)
Giovanni Taverna
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